Un anno è passato dalla morte di Wisława Szymborska
il suo nome non più sconosciuto, la sua poesia ormai nutrimento di tante e tanti.
E come quando, avendo un dubbio e cercando una risposta
leggevo I Ching - 易經 (Il libro dei Mutamenti)
ieri ho aperto un suo libro di poesie: "Vista con
granello di sabbia" e ho letto:
RINGRAZIAMENTO
Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui
accetto
che siano più vicini
a un altro.
La gioia di non
essere io
il lupo dei loro
agnelli.
Mi sento in pace con
loro
e in libertà con
loro,
e questo l'amore non
può darlo,
ne' riesce a
toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla
finestra.
Paziente
quasi come un
orologio solare,
capisco
ciò che l'amore non
capisce,
perdono
ciò che l'amore non
perdonerebbe mai.
Da un incontro a una
lettera
passa non
un'eternità,
ma solo qualche
giorno o settimana.
I viaggi con loro
vanno sempre bene,
i concerti sono
ascoltati fino in fondo,
le cattedrali
visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in
ogni atlante.
E' merito loro
se vivo in tre
dimensioni,
in uno spazio non
lirico e non retorico,
con un orizzonte
vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle
mani vuote.
"Non devo loro
nulla" -
direbbe l'amore
su questa questione
aperta.
- e tutto mi è apparso più chiaro, quasi ovvio!
Grazie Wisława Szymborska,
grazie della tua preziosità di donna.
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